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lunedì 3 marzo 2014

Thich Nhat Hanh, un suo libro e il mio viaggio fra i Monaci Tibetani.




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Un viaggio in India a cavallo fra fine e inizio anno. Una meta particolare, i campi profughi Tibetani. Un intento ben preciso, praticare Qigong col gruppo formato dal mio maestro, e visitare questi luoghi per poter lasciare qualcosa in aiuto. Un programma messo giù diversi mesi prima della partenza...
Poi la notizia: il Dalai Lama sarà là nello stesso periodo. I Tibetani saranno tutti impegnati nel seguire i Dharma, gli insegnamenti che Sua Santità terrà tutti i giorni dalle 9,00 alle 15,00. Anche Debbie, la nostra referente per questo viaggio sarà impegnata là... Chi ci porterà a visitare i campi, i progetti, a conoscere la gente? 
La risposta era chiara. Andremo anche noi agli insegnamenti...

Questo libro, L'unico mondo che abbiamo di Thich Nhat Nahn, è stato mio compagno di questo viaggio.
Quando pratichi i Cinque Addestramenti alla Consapevolezza diventi un bodhisattva che contribuisce a creare armonia, a proteggere l'ambiente, a salvaguardare la pace e coltivare la fratellanza e la sorellanza; ti prendi cura di quanto di bello si trova non solo nella tua cultura ma anche nelle altre, ti prendi cura di tutte le bellezze della Terra. Se hai nel cuore i Cinque Addestramenti sei già sul sentiero della trasformazione e della guarigione.
Questo già basterebbe a descrivere il libro.
I Cinque Addestramenti alla Consapevolezza sono: Rispetto per la vita, Vera Felicità, Vero Amore, Parola Amorevole e Ascolto Profondo, Nutrimento e Guarigione.
E poi l'importanza del rispetto dell'ambiente, la nostra casa vera, la nostra pelle universale. Se ancora non sei vegetariano, leggi questo libro e lo diventi...
E quando avrai capito che stiamo rischiando davvero tanto, non serve disperarsi, lottare con forza, sentirsi impotenti. 
La vera forza non si può trovare nel potere, nel denaro o nelle armi ma in una profonda pace interiore... Modificando la nostra vita quotidiana - il nostro modo di pensare, parlare, e agire - noi modifichiamo il mondo.

Monaci al rientro serale, dopo la giornata di Insegnamenti
Al Sera Jey Monastery il nostro primo giorno di Insegnamenti ci siamo sentiti davvero tanto occidentali.
Restare in posizione semiloto per tante ore, pur potendoci alzare, e ascoltare il Percorso di Illuminazione del Lam Rim in Tibetano con poca traduzione via radio, non è stato facile.
Ma la recita dei Mantra con i canti armonici all'apertura e alla chiusura erano vibrazioni a fior di pelle. 
Un mare di teste rasate di monaci giallo e amaranto... Molti di loro impegnati a correre frenetici per poter servire il chai tea caldo ai pellegrini con le enormi teiere.

Bambini monaci - Una ruota di Preghiera

Due monaci in un momento di pausa dagli Insegnamenti - Bandiere tibetane
L'ultimo giorno di Insegnamenti, il Primo di Gennaio 2014, era dedicato alla Puja di Lunga Vita, una benedizione impartita a chiunque si trovasse lì col cuore aperto a riceverla. A coronazione di questo evento, la distribuzione delle cordicelle di protezione benedette, da indossare.
Uno dei nostri autisti era solito cantare questi versi:

Here we are gahtered, Wish it was forever.
Those that assembled, Have not suffered any ill health,
I made an offering of a cerimonial scarf,
And received a blessed cord in return,
With the cord around my neck,
I shall return to my homeland.

Siamo qui riuniti e vorrei che fosse per sempre.
Coloro che si riunirono non soffrirono di alcuna malattia.
Ho fatto offerta di una Kata (sciarpa di seta bianca)
E ho ricevuto in cambio un cordino benedetto.
Col cordino intorno al collo, 
Ritornerò nella mia Terra.



il Monastero di Sera Mey













Dal libro di Thich Nhat Hanh
Noi monaci buddisti siamo come terapeuti, in quanto tendiamo a osservare i problemi dal punto di vista della salute mentale. la meditazione ha la finalità di creare l'armonia e l'equilibrio nella vita della persona.
… Molti terapeuti sembrano ritenere di non avere alcun problema mentale, il monaco invece riconosce di essere a sua volta soggetto a paure e ansie, al disagio mentale generato dalla disumanità dei sistemi sociali ed economici esistenti.

Col mio Maestro Fausto, davanti alla cancellata del Monastero di Sera Mey. Grazie Fausto per avermi regalato il libro di Thich Nhat Hanh!

Un concetto familiare e una parola nuova per me: interessere. La nostra esistenza amalgamata con quella degli altri e con tutto l'Universo. Non c'è azione o pensiero che rimanga isolato nel mio ambito, ma tutto ha il suo tornaconto, la sua influenza dentro e fuori di me.
Sempre nel libro:
Quando ci rendiamo conto che gli esseri umani non hanno un "sé" separato realizziamo che prendersi cura dell'ambiente, ossia degli elementi non umani, significa prendessi cura dell'umanità.
… Conosco ecologisti che in famiglia non sono felici, che si dedicano anima e corpo a migliorare lo stato dell'ambiente, in parte anche per sfuggire all'infelicità della propria vita familiare. Come fa ad aiutare l'ambiente chi non sta bene con se stesso?

Il Monastero di Bylakuppe old camp n. 5
A pensarci, è stato singolare andare a praticare Qigong, un'arte marziale interna cinese, in mezzo al popolo che dai Cinesi è stato in buona parte spazzato via.
Il Dalai Lama ricevette il premio Nobel nel 1989 perché seppe reagire con la non-violenza all'invasione cinese. Il suo cuore non serba rancore verso il popolo che l'ha esiliato, e ai suoi insegnamenti c'era una massiccia presenza di giovani Cinesi.

Meditazione quotidiana con il nostro Maestro Eliana. Vimala guesthouse a Bylakuppe, old camp 5


Monastero Tashi Lumpo a Bylakuppe, una donna in prostrazione, la forma di omaggio più significativa.

Avevamo in programma di assistere ad una puja, una cerimonia purificatrice che aiuta a superare le difficoltà di salute e anima. 
Non ho potuto fotografare né filmare, ma mi rendo conto ora che tutto quello che non ho fotografato mi è rimasto più impresso. In fondo la fotocamera è un mezzo per delegare il ricordo.
Era sera, già buio, siamo entrati in questo monastero scalzi ci siamo seduti sui tatami e abbiamo atteso.
L'emozione è già forte quando entrano i monaci, qualche centinaio, tutti lì per noi. Si dispongono in file a schiera e dopo aver letto e commentato in Tibetano i nomi e le richieste di preghiera che gli avevamo lasciato, cominciano con i loro cori vibranti. Nel frattempo distribuiscono il tea, sono scomposti, informali, sorprendentemente naturali, nessuna rigidità di atteggiamento. Qualcuno si addormenta durante i mantra, qualcuno ride di noi scherzando con il vicino, e intanto ciondolano in un incalzare di toni e vibrazioni. Alcuni di noi, compresa me, eseguono il rito di offerta e prostrazione, la donazione della Kata alle statue dei vari Buddha, e poi la distribuzione di banconote ai monaci uno per uno.
Meraviglia.
Una delle porte di benvenuto per accogliere l'arrivo del Dalai Lama.

Non avevo previsto di poter incontrare da vicino Sua Santità, e come tutte le volte che non mi creo aspettative accade qualcosa di straordinario. Una sera Debbie La ci annuncia che finalmente le hanno comunicato il giorno della sua udienza, cioè l'indomani mattina... Ma quello che ci annuncia dopo davvero non l'avevo immaginato. Ci porterà con sè.
L'attesa è stata snervante, non avevo la mia Canon perchè proibivano l'introduzione di fotocamere al monastero. Mi sentivo per la seconda volta un'anima in pena. Già agli insegnamenti non mi era concesso di portarla, attente perquisizioni all'entrata e continui avvisi di sequestro me lo impedivano. Mi sentivo un'anima senza corpo, ma ho imparato molto anche da questo.
Da sempre ho in mente che un giorno lontano, i fotografi del futuro registreranno le immagini solo attraverso gli occhi, e con gli stessi, in telepatia mostreranno le loro immagini al mondo intero.
Il nostro incontro col XIV Dalai Lama al tempio di Sera Mey. Questa foto è stata scattata da un fotografo del seguito di Sua Santità. L'iPad (di Debbie) nelle mie mani è rimasto imbambolato lì insieme a me.




DebbieLa con Chusang Rimpoche (acqua fresca). Un Rimpoche è la reincarnazione riconosciuta di un altro Lama. Grazie Debbie per avermi fatto benedire da lui.

Sua Santità durante l'ultimo saluto prima di lasciare Bylakuppe










Monastero a Bylakuppe old camp n.5

Giovani monaci nelle faccende quotidiane.

Monaci durante la pausa degli Insegnamenti al Sera Jey Monastery. Una ruota di preghiera





Monaci accalcati all'uscita dal Monastero di Sera Jey

A sx monastero di Sera Mey

Piccolo Monaco con fucile giocattolo

La nostra pratica di Qigong una sera, al Monastero di Tashi Lumpo TDL camp. 14

Sua Santità durante l'ultimo saluto prima di lasciare Bylakuppe

Debbie con un monaco bambino, nel tipico gesto di saluto.

Un monaco invidia il mio cocco...

Una sera, nel cortile del Monastero di Tashi Lumpo, assistere ai Mantra serali dei Monaci è stata una delle emozioni più grandi. Solo voci, poco o niente alla vista, come testimonia il mio video qua sotto. 

Voglio ringraziare Maurizio, Fausto, e Alessia per aver scattato alcune di queste immagini.
Ringrazio anche qui DebbieLa per averci avvicinato a tutto questo, non avrò molte altre occasioni di fare viaggi così intensi… o magari sì chissà… 
Debbie se stai leggendo sappi che ti vedo! Un'applicazione mi permette di vedere quando sei collegata dall'India, MAGIA!


Free Tibet!
Flora

8 commenti:

  1. Mi sono emozionata anch'io guardando le foto e leggendo il tuo racconto! Nelle immagini che hai pubblicato hai un'aria felicissima, quasi incredula...per forza!! Non ho ancora letto questo libro del maestro Thay, ma ne ho letti tanti altri, e lo leggo quasi quotidianamente,condivido il tuo interesse, il suo insegnamento è per me molto importante. Ciao!!

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    1. Che bello, sono così contenta quando le mie stesse emozioni passano…
      Io ho scoperto il maestro Thai solo grazie a questo libro. Non sono allineata completamente al pensiero buddista, ma molto c'è da imparare :-)))
      un abbraccio grande Patty!
      Flora

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  2. Che meraviglia, il Tibet è un luogo che mi affascina da sempre!! Complimenti anche per le foto, sono davvero splendide ed emozionanti!!

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    1. Grazie davvero Silvia! In Tibet prima o poi vorrei proprio andare. Anche se i Tibetani relativamente liberi li si vede solo nei campi profughi.
      Però che terra meravigliosa deve essere il Tibet…
      Un abbraccio Silvia!
      Flora

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  3. Che meravigliosa esperienza. E' qualcosa che resterà con te per sempre!
    Anche io ho avuto la fortuna di presenziare ad una lezione del Dalai Lama, ma eravamo in Italia e forse lo spirito e l'energia non era la stessa, ma è comunque un'esperienza che mi porto dentro. Mi segno il titolo e l'autore del libro, mi interessa moltissimo!
    Grazie. Bellissime foto.
    Francesca

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    1. Grazie per l'apprezzamento Francesca!
      Il Dalai Lama porta con sé una magia ovunque lui vada :-)
      Dici bene, resterà tutto con me per sempre :-)
      Ti abbraccio!
      Flora

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  4. Meraviglioso Flora, grazie per la profonda pace interiore che mi hai trasmesso con la tua esperienza e testimonianza condivise. Demetra

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    1. Ma grazie a te mia preziosa amica per aver dedicato il tuo tempo a leggere :-)
      Stropiccionti :-)
      Flora

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