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domenica 21 settembre 2014

La Vita Segreta delle Piante

Se si esclude Afrodite, non v'è nulla al mondo di più bello di un fiore o di più essenziale di una pianta. La vera matrice della vita umana è la spada verde che ricopre Madre Terra. Senza le verdi piante non potremmo né respirare né mangiare. La superficie inferiore di ogni foglia lavora, col suo milione di lobi mobili, per assorbire biossido di carbonio ed espellere ossigeno. Nel complesso, sessantacinque milioni di chilometri quadrati di superficie di fogliame operano quotidianamente il miracolo della fotosintesi, producendo ossigeno e alimenti per l'uomo e il bestiame.
Comincia così l'introduzione a questo avventuroso testo.

Ho finito finalmente di leggere questo libro, con molta fatica, devo ammettere. È stato come affrontare un libro di storia, denso di date, nomi e accadimenti, termini nuovi e concetti di fisica, chimica e biologia da memorizzare almeno un minimo. La mia mente funziona molto di più di cervello destro, ma ne è valso lo sforzo.
Però un libro fenomeno! Considerando la sua data di pubblicazione, 1973, il coraggio dei due autori, e la pazienza di mettere insieme tutte queste testimonianze, racchiuse in 200 anni circa! In modo meticoloso ordinato per temi e con dovizia di particolari.
Fenomeno perchè a distanza di 40 anni è ancora attualissimo... purtroppo! Gli autori all'epoca erano fiduciosi che qualcosa stesse cambiando nel rapporto fra uomo e natura, e invece siamo ancora al punto di partenza.


Anche se non si è esperti o amanti del genere botanico, questo libro andrebbe letto da tutti, per avere una visione allargata e non inquinata da condizionamenti.
Tema trasversale a tutto il libro: le piante non sono inferiori agli animali né agli uomini. Lo dimostrano esperimenti svolti in laboratorio e sul campo (in senso lato) dove le piante risultano essere comunicative sensibili e addirittura intelligenti, talvolta anche di più dei loro coabitanti con braccia e gambe.
Una per tutte: le piante esistono sulla Terra da qualche milione di anni prima di noi, e se noi dovessimo sparire loro vivrebbero lo stesso. Non è forse l'intelligenza la capacità di adattamento?
Un concetto antispecistico che però ancora oggi non è diventato un assunto integrato nel nostro sentire.
La visione antropocentrica permane, e ci atteggiamo nei confronti dell'universo verde come se fossimo noi a poterne decidere le sorti.

Gli esperimenti sono tanti. Triste dover constatare come spesso l'accademia ufficiale abbia negato i risultati più inconfutabili, denigrando i ricercatori e mettendo a tacere dei risultati che avrebbero controvertito le sorti del pianeta, aiutando la ricerca medica, l'economia, l'energia ecosostenibile, l'alimentazione salutare...
Si va dagli esperimenti di Backster con la macchina della verità, a New York negli anni '60, per provare la percezione extrasensoriale delle piante, a quelli di Sauvin che inventò un macchinario che metteva in luce la capacità reattiva delle piante di fronte a eventi del campo umano. Contemporaneamente anche in Giappone il dottor Hashimoto portava avanti lo stesso tipo di ricerca.

In decine di casi, i risultati non sono stati presi in considerazione perchè quando gli esperimenti venivano portati su più larga scala, le piante parevano non voler collaborare se messe in mano a individui scettici. Inevitabile pensare quanto il pensiero collettivo sia influente sulla riuscita di un risultato, ma solo la fisica dei quanti con Einstein potrà spiegare questo fenomeno.
E tutt'ora non abbiamo formato una massa critica accettabile affinchè la mente umana possa accettare all'unanimità il potere delle piante.

Sorprendente scoprire quanto della sua vita e della sua opera abbia dedicato Goethe al mondo delle piante, un testo su tutti, Sulla metamorfosi delle piante, che deve entrare nella mia libreria al più presto!
Ma andiamo ancora più indietro, nel 1700 con gli esperimenti di Mesmer e il magnetismo animale.
E un esperimento condotto a Torino per applicare l'elettricità atmosferica alla fruttificazione delle piante, da parte di un ecclesiastico, Abbè Bertholon, che aveva ottenuto la crescita miracolosa di diverse colture nel suo campo e che scriveva poi riferendosi ad un suo macchinario:
Questo strumento è applicabile a tutte le specie di prodotti vegetali, dovunque, con qualsiasi stagione,, e la sua utilità ed efficacia non possono essere ignorate o messe in dubbio, tranne che dalle anime timide che non sono ispirate dalle scoperte nè mai rimuoveranno le barriere della scienza, ma rimarranno in eterno  entro i confini angusti di una di una vile pusillanimità che, per mitigare i termini, è troppo spesso definita col nome di prudenza.
Quanto mi piace questo pensiero!

Ma sono ancora tanti i nomi da citare, Rudolf Steiner e la teoria biodinamica, i coniugi Kirlian e l'invenzione della fotografia che registra il campo energetico, esperimenti che incominciarono proprio sulle piante. La ricerca sulle influenze dei suoni sulle piante con T.CSingh e George ESmith. Il capitolo 14, i Prodotti Chimici le Piante e l'Uomo, un interessantissimo excursus su tutta la nostra alimentazione inquinata da alimenti raffinati dannosi e prodotti chimici, dove si racconta l'esperienza illuminante di una famiglia americana nel 1800, tali Nichols, leggiamo:
Nichols è convinto che lo sfruttamento delle terre porterà inevitabilmente alla guerra, e cita la lezione del Giappone che invase la Manciuria spinto dal bisogno di proteine, di soia per sfamare la sua crescente popolazione. La pace ne l mondo, dice Nichols, dipende dalla conservazione delle risorse naturali, non dal loro sfruttamento.
E ancora, la scoperta della floriterapia del dott. Edward Bach e Andrè Simoneton con l'arte della rabdomanzia. Solo per citare quelli a cui sono più legata.

Una citazione di Corentin Louis Kervran, scienziato francese, racchiude bene il mio pensiero sui contenuti di questo libro:
Non possiamo negare l'esistenza di una cosa solo perchè non la conosciamo.

E se l'umanità riuscisse a riscattarsi solo abbandonando la sua idea di onnipotenza, accettando di vivere sullo stesso piano di questi esseri viventi senza braccia gambe e organi, lasciandosi finalmente andare al flusso dell'Universo senza resistenze... Che sia questo lo scopo della nostra esistenza qui, che sia tutta qui la nostra salvezza.

Flora






8 commenti:

  1. Grazie! Che libro pazzesco, solletica tantissimo la mia curiosità, sono pur sempre una scienziata, non ho a che fare con le piante ma sapere di queste cose mi sembra bellissimo!! A presto!

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    1. Allora Silvia se sei una scienziata non ti deluderà.
      Un abbraccio!
      Flora

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  2. Un post interessantissimo e ricco di spunti a partire dal libro stesso. Anch'io sono una fedele sostenitrice della sensibilità delle piante... del resto basta osservare la mimosa sensitiva ... o ferire una corteccia di alcuni alberi per vedere immediatamente scorrervi la resina o la manna... ma questi sono solo esempi eclatanti perché visibili e analizzabili attraverso il nostro metro di giudizio... Grazie prendo nota di tutto :D

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    1. La Mimosa Pudica è presa ad esempio più volte sul libro ;-)
      Sì, la cosa più difficile è analizzare ciò che è meno visibile, ma non per questo non esistente.
      Un abbraccio Francesca!

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  3. Avevo letto qualche tempo fa un testo sull'agricoltura biodinamica e mi aveva colpito molto la capacità delle piante, dalle più imponenti fino alla foglia di insalata, di percepire le influenze prodotte dalla posizione del sole, della luna ma anche dei pianeti rispetto alla terra. Pazzesco! Noi saremo mai in grado di fare altrettanto?
    Solo questo ci da la misura del divario, a livello sottile, che c'è tra noi e questi esseri meravigliosi ed incredibili!
    Un abbraccio
    Francesca

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    1. Eh, difatti.. Noi le releghiamo ad esseri inferiori, ma a ben guardare forse sono anche superiori a noi! La biodinamica e Steiner, prima o poi mi cimento, mi attrae molto tutto ciò.
      Un abbraccio Francesca!

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  4. Ciao Flora, hai ragione, questo libro è proprio un libro da leggere. A me è piaciuto moltissimo. Quasi quasi lo rileggo... :) Buona serata

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    1. Caspita Elena, io non ci riuscirei sai? È stato pesantino per me, me lo sono sottolineato tutto così da poter andare a ripescare le cose importanti e non doverlo rileggere.
      Sono contenta di averti ispirata
      un abbraccio!

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