Ho una meditazione guidata che ascolto ogni tanto con le cuffiette.
A un certo punto dice, immagina una porta della forma che vuoi tu, è semichiusa e ne vedi filtrare una luce solare calda e l'aria che ti arriva è tiepida e profumata… Ora aprila delicatamente e… ooohhhh meraviglioso! Un giardino incantevole davanti a te...
A un certo punto dice, immagina una porta della forma che vuoi tu, è semichiusa e ne vedi filtrare una luce solare calda e l'aria che ti arriva è tiepida e profumata… Ora aprila delicatamente e… ooohhhh meraviglioso! Un giardino incantevole davanti a te...
Poche settimane fa, mi trovo alle otto del mattino al Giardino del Borgo Medievale, l'aria è ancora fresca e al borgo non c'è proprio nessuno. Dopo la salita in ciottoli che porta alla Rocca Medievale, sulla destra, oltrepassata una tettoia con delle armi, mi trovo davanti ad una porticina. È di legno ed è a sesto acuto, come quella che mi ero visualizzata durante la meditazione. La spingo delicatamente e…
OHHH MERAVIGLIOSO!!! Sono impressionata, brividi in tutto il corpo. Anche il giardino è come quello che avevo visualizzato. C'è silenzio, uccellini che cantano e fanno parte di quel silenzio, un gatto che mi guarda e scappa, una fontanella allegra e tanti tanti fiori che sembrano casuali e non lo sono.
Faccio uno o più giri intorno a me, sono incredula, la mia mente mi ha portata fin qui.
Siamo a Torino, dentro a un Borgo, che Medievale esattamente non è. Anche questo, frutto concretizzato dell'immaginazione di qualcuno, che in occasione di una importante esposizione se l'era figurato nella mente, dopo aver visitato altri siti medievali del Piemonte, e l'ha reso reale. Era il 1884 e per l'Esposizione Generale Italiana di Torino, una manciata di intellettuali aveva pensato di simulare un vero e proprio sito medievale.
In Giugno le piante sono in"età adulta", si sono sviluppate nel loro pieno, qualcosa deve ancora fiorire, ma la maggior parte di loro si sta già avviando a seme.
Questa è la filosofia in giardino dell'epoca medievale, la natura è lasciata al suo compimento. Non si compravano le sementi, venivano prodotte nel proprio giardino come mi spiega Edoardo Santoro, il creatore di tutto ciò, e così le piante non vengono cimate per avere una seconda gettata di verde decorativo, ma crescono libere fino ad apparire per noi disordinate.
Il Giardino dei Semplici, la zona dedicata alle piante officinali e utili, ha al centro un Melograno, simbolo di abbondanza e buon auspicio.
Ma quanto è bella la Scabiosa in controluce, adoro fotografare i giardini al mattino presto, quando il sole è ancora basso e forma un contorno luminoso, quasi una sottile e avvolgente aura.
Quando mi sono voltata sulla mia destra, dopo aver percorso il Giardino delle Delizie e il Giardino dei Semplici, e ho scoperto questo vialetto, sono stata investita dalla sorpresa. Non solo per la sua bellezza, ma perchè mi era fortemente familiare. In quale angolino della mia mente lo avevo tenuto nascosto?
In me mago agere.
Ecco cosa significa immaginare nella lingua Greca antica. Faccio vivere il mago che c'è in me, se ne sta rannicchiato fra i neuroni del nostro cervello e non aspetta altro che ricevere degli ordini. Non è meraviglioso?
Così il mondo esiste perchè lo abbiamo immaginato, sin dalla notte dei tempi. Ogni cosa è qui ora perchè è stata prima in una mente. E non ci avvicina al divino tutto questo?
È vero, non è facile immaginare. Le paure della realizzazione e persino di essere felici assalgono inesorabilmente le nostre menti, e a nostra insaputa!
Ma guardiamo questo giardino, ci sembra che abbiano qualche remora le piante? I fiori che crescono vistosi sembrano urlare di gioia e sapere che tutto è ciclico, lo accettano e lo ribadiscono di stagione in stagione.
Il capanno degli attrezzi, realizzato con rami di Salice intrecciato e tetto in paglia, è tratto da un Tacuinum Sanitatis del XV secolo. All'interno erbe essiccate, attrezzi, semi raccolti. Impossibile resistere alla tentazione di entrarci a sbirciare...
Siamo nel Giardino delle Delizie, una Malva fa da quinta alla fontana e alcuni supporti in Salice intrecciato fanno da sostegno per piante rampicanti e vigorose e servono anche per ombreggiare piante più delicate. Ce ne sono di varie forme e sono state realizzate secondo documentazione dell'epoca.
La Malva Selvatica, nel Medioevo era un panacea contro tutti i mali, per le sue proprietà emollienti, rinfrescanti, tossifughe.
Tanacetum Parthenium lungo il vialetto.
Alchemilla Mollis, con le caratteristiche gocce di rugiada che si formano al mattino presto. Erano proprio queste che venivano raccolte dagli alchimisti medievali per trarne medicamenti.
Stachys Officinalis (a destra) era una vera e propria panacea nel Medioevo. Era considerata pianta dai poteri magici e curava moltissimi mali.
L'immaginazione è la qualità più tipicamente umana
quella che consente di creare, inventare, capire.
È la qualità che consente all'uomo di trovare un margine di libertà
di sfuggire, in parte, alla sua condizione di marionetta
mossa dai fili genetici e ambientali.
Piero Angela
Non mi trovo nell'Universo, l'Universo è in me
Deepak Chopra
L'intero Universo è nella tua mente e in nessun altro luogo. Per espandere l'Universo, espandi la tua mente.
Deepak Chopra
La Salvia Sclarea (a sinistra), col suo portamento imponente e la sua bella fioritura, veniva utilizzata per aromatizzare, così come si fa oggi, grazie al suo caratteristico sapore che ricorda l'uva moscato.
La Pimpinella (a destra) in un vaso di coccio, accanto alle violette selvatiche ormai sfiorite. Nel Medioevo si consigliava di masticarla insieme all'aglio per scongiurare la peste.
La cosa peggiore che può capitare a un uomo che trascorre molto tempo da solo
è quella di non avere immaginazione.
La vita, già di per sé noiosa e ripetitiva, diventa
in mancanza di fantasia, uno spettacolo mortale.
Titta di Girolamo, protagonista del film di Sorrentino, Le Conseguenze dell'Amore
I Cereali sono alla base dell'alimentazione medievale. Nell'area del giardino coltivata a orto ce ne sono diversi, qui in primo piano la Segale. Nell'Italia del Nord era uno dei prodotti più coltivati e fra le proprietà di questo cereale, come cita Castore Durante nel 1500, il decotto di segale cacciava i vermi del corpo e "l'acqua distillata dalle fronde e dalle spighe e dai fusti della segala giova alle pietre delle reni e mitiga il calore"
Quando lascio questo piccolo Eden, mi sento già malinconica. Eppure so che lo potrò ritrovare tutte le volte che voglio.
In fondo questo giardino è sempre stato dentro di me.
In fondo questo giardino è sempre stato dentro di me.
Ringrazio Edoardo Santoro per avermi dato la possibilità di accedere al giardino fuori dagli orari delle visite. Molte delle informazioni sulle piante sono tratte da materiale descrittivo sul giardino e da informazioni di Edoardo.
Altre informazioni sul Giardino Medievale nel mio articolo qui
il sito del Giardino.
Flora